La leishmaniosi è una malattia parassitaria sostenuta da dei protozoi unicellulari a trasmissione indiretta, ovvero necessita di un vettore per essere trasmessa da un ospite ad un altro. All’interno di questo vettore il parassita compie parte del suo ciclo vitale.  L’ospite definitivo può essere il nostro cane ma anche l’uomo, per questo è una zoonosi.

 

Diffusione:

Purtroppo l’area mediterranea è tra le zone più endemiche. Nel nostro paese è presente da più di un secolo. Se prima era considerata una malattia presente solo sui litorali, recenti segnalazioni di casi endemici sono stati confermati in molte aree dell’entroterra (Veneto, Piemonte e Lombardia). Questa diffusione è probabilmente dovuta sia al cambio climatico sia all’introduzione di cani infetti in regioni fino a quel momento indenni. Purtroppo anche in alta Brianza e nel Lecchese sono recentemente stati trovati dei focolai che rendono queste aree potenzialmente a rischio.

 

Ciclo di vita:

il flebotomo durante la puntura di un cane infetto ingerisce la leishmania che migra nell’intestino dell’insetto all’interno del quale si accresce divenendo forma infettante in circa 5-15 giorni. Si porta quindi nell’apparato pungitore del flebotomo e così nel pasto di sangue successivo il vettore veicola nel nuovo ospite la leishmania. Questa, una volta inoculata, viene fagocitata dai macrofagi all’interno dei quali si moltiplicano fino a quando il macrofago stesso scoppia liberando il parassita che migra in altre cellule e organi differenti.

 

Malattia:

Una volta che l’animale è entrato in contatto con il parassita tutto dipende dal suo sistema immunitario. Se questo è in grado di dare o meno una risposta appropriata alla presenza della leishmania . Se la risposta è valida il cane può non manifestare alcun segno clinico ( paziente infetto asintomatico)

Se il sistema immunitario si dimostra incompetente si manifesta la forma clinica della malattia con tempi di incubazione di mesi o anni. La manifestazione clinica può essere minima, moderata o grave; i principali segni clinici sono  aumento di volume dei linfonodi, anoressia, depressione  sensoriale, dimagramento,  ipotrofia muscolare, lesioni cutanee (noduli, ulcere, alopecia periorbitale, dermatite esfoliativa), oculari (cheratocongiuntivite, uveite), zoppia, e poliuria-polidipsia.

 

Diagnosi:

Se si sospetta un’infezione da Leishmania bisogna procedere ad esami che confermino la presenza diretta del parassita o, in alternativa, degli anticorpi contro lo stesso. Si valuta inoltre la funzionalità degli organi bersaglio della leishmania per poter effettuare  una terapia atta a curare tutti i sintomi diretti ed indiretti.

 

Terapia:

La forma clinica sintomatica è curabile anche se la capacità di risposta alle terapie dipende molto dalla gravità dei sintomi stessi.  Bisogna specificare che non si ha mai una guarigione completa dal punto di vista infettivo. Il cane rimane comunque infetto e potrebbe avere recidive. 

Inoltre i protocolli terapeutici sono ancora oggi oggetto di studio e non esistono ancora delle linee guida standardizzate.

 

Prevenzione:

la profilassi rimane per il momento l’arma migliore che possiamo utilizzare per evitare che il nostro cane possa contrarre l’infezione. Esistono diverse alternative. Spot-on, collari, spray come repellenti al fine di diminuire drasticamente la possibilità che il cane venga punto. Sciroppi somministrabili per via orale o vaccino per potenziare la risposta immunitaria più adeguata in caso di esposizione.

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